Fatturazione elettronica: verso lo studio professionale “Modello evoluto/digitale”

Fatturazione elettronica obbligatoria: da potenziale rischio di perdita di clientela a possibile opportunità di crescita. Per affrontare al meglio il passaggio dalla contabilità analogica a quella digitale, il CNDCEC mette a disposizione un modello per la riorganizzazione digitale degli studi professionali.

Il modello prevede una gestione diretta da parte dello studio del processo di emissione, contabilizzazione e conservazione della fattura elettronica, in un sistema nel quale cliente e studio interagiscono telematicamente, condividendo lo spazio digitale entro il quale si svolge il processo di fatturazione. La collaborazione studio-cliente è dunque centrale nello schema messo a punto dal CNDCEC.

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha definito un modello evoluto digitale per la trasformazione dello studio professionale in vista della fatturazione elettronica obbligatoria.

L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, infatti, non è solo un rischio ma può essere anche un’opportunità per gli studi dei commercialisti (anche quelli più piccoli e meno strutturati). A condizione però che la professione si attrezzi al più presto e in maniera consapevole per il passaggio dalla contabilità analogica a quella digitale.

“La fatturazione elettronica obbligatoria”, ha sottolineato il presidente CNDCEC Massimo Miani, “è un processo inevitabile, che va però gestito al meglio. Per questo chiediamo da tempo che la sua introduzione sia più graduale: bisogna dare la possibilità alle piccole e piccolissime imprese di prepararsi al meglio ad una novità di tale portata. Il rischio è che altrimenti il sistema possa incappare in difficoltà simili a quelle verificatesi lo scorso anno con lo spesometro. Uno scenario da scongiurare con forza”.

Secondo Miani, “in questo contesto la nostra categoria deve però comunque rapidamente attrezzarsi affinché questa novità possa trasformarsi da potenziale rischio di perdita di clientela in possibile opportunità di crescita. Con questo documento proviamo a dare indicazioni precise ai nostri colleghi per affrontare consapevolmente questo passaggio”

“L’attività nei confronti della clientela tenuta alla contabilità semplificata”, spiega il Consigliere delegato all’organizzazione degli studi, Maurizio Grosso, “rappresenta una possibile area di rischio per la professione, dal momento che copre una rilevante quota di mercato nell’ambito dei servizi contabili e fiscali ed è probabilmente più esposta alla concorrenza. Il nostro documento è nato proprio con l’intento di interpretare le esigenze dei piccoli studi con clientela con contabilità semplificata. È a questa ampia fetta di colleghi che proviamo a dare risposte, facendo uno sforzo di previsione degli scenari futuri ipotizzabili”.

“La forte accelerazione impressa dalla fatturazione elettronica alla piena digitalizzazione dei servizi contabili alla clientela”, conclude Grosso, “ci impone di essere proattivi e tempestivi, sia investendo in nuove soluzioni informatiche e in formazione del personale, sia verso i clienti, soprattutto quelli meno attrezzati sul digitale, che dovendo obbligatoriamente riorganizzarsi, potranno trovare nel commercialista un valido punto di riferimento. Si tratta di una sfida difficile e impegnativa, che va però necessariamente colta”.